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Quattro
chiacchiere sul Parco... |
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Il parco dell'Isola sul Musestre: un
errore o una risorsa da migliorare? |
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Capita che chiacchierando del più e del meno, del tutto casualmente, si
scambino opinioni su una certa cosa e capita anche che, altrettanto casualmente, in
un'altra conversazione dentro un altro bar, lo stesso argomento torni a galla. Capita
anche che, tra dieci cose dette, una o due possano anche dimostrare una qualche rilevanza
e che perciò si ritenga un peccato lasciarle dentro al bar. Quanto segue è né più ne meno che un sintetico sommario di alcune delle
idee ascoltate a riguardo del Parco del Fiume Musestre, luogo al centro di qualche
malumore per essere diventato un punto di ritrovo di personcine a volte non proprio per
bene ma relativamente alle cui potenzialità esiste un certo interesse da parte di molti
roncadesi.
Escludendo perciò i giudizi di chi ritiene la creazione del Parco
sbagliata a priori e di quelli che ne vorrebbero al massimo fare un parcheggio, ecco
quanto si può finora riassumere:
Analisi del perché finora
non ha funzionato
Non c'è un valido motivo per andarci, due giostrine e qualche
panchina non sono una necessità ed il percorso-vita andrebbe bene ma in
un altro contesto.
Anche per portarci i bambini non è comodo perché non c'è una protezione
verso l'acqua, se non parziale, e non li puoi perdere di vista un secondo. Meglio, per
questo, i giardini pubblici.
Di notte, poi, non c'è luce ed a passarci c'è
solo da aver paura.
Cosa si potrebbe fare per
proteggerlo dal rischio di danneggiamenti
Chiuderlo di notte con dei cancelli, come si fa in
molti parchi pubblici, ed illuminarlo con lampade alogene come fosse una
piazza. Una telecamera va bene ma da sola non basta; se c'è luce le case vicine offrono
una sorveglianza di mille occhi.
Cosa si potrebbe fare per
rilanciarlo
Si potrebbe, secondo qualcuno,
asfaltarne o cementarne una piccola porzione per renderlo fruibile da appassionati di skate-board
o rollers. Oppure installare
un paio di tavoli da ping-pong in cemento - magari coperti da un gazebo,
d'estate - oppure, ancora, realizzare una scacchiera con pedine giganti
od una pedana per il ballo.
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Per fare tutto questo, però, occorre una
"gestione" dei giochi, ed ecco che spunta l'idea di realizzare contestualmente
un chiosco-bar da affidare a qualche associazione del paese in cui
vendere gelati, bibite e caffè ed il cui responsabile si faccia carico di dare
un'occhiata in giro. Il chiosco, d'estate, potrebbe
rimanere aperto fino a mezzanotte e magari affettare anche qualche anguria.
Unico accorgimento, l'impegno di vendere anche bombolette di Autan. |
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ALTRE
PROPOSTE DAI NAVIGANTI |
SUGGERISCO LA REALIZZAZIONE DI UNA PICCOLA
ARENA -NON IN CEMENTO, MA IN LEGNO, COME SE NE VEDONO ULTIMAMENTE IN CERTE LOCALITA'
BALNEARI- PER SPETTACOLI DI TEATRO, CABARET, DANZA, MUSICA E QUANT'ALTRO, DA APRILE A
SETTEMBRE. DAL PUNTO DI VISTA DI UN
"RILANCIO" DELLO SPAZIO, MI SEMBRA BEN POCO PENSARE SEMPLICEMENTE A DEI GIOCHI,
CHE COMUNQUE VERREBBERO FREQUENTATI PIU' DI GIORNO, QUANDO IL PARCO NON E' POI COSI'
DESERTO E ABBANDONATO A SE STESSO. INOLTRE, LO SPAZIO NON PERMETTEREBBE GRANDI COSE IN
QUESTO SENSO, E DI SOLITO E' LA GENTE CHE NON "GIOCA" A NON AVERE GRANCHE'
VOGLIA DI SPOSTARSI PIU' DI TANTO LA SERA, A NON SAPERE CHE FARE ECC.ECC.
CREDO SIANO INUTILI, POI, LE STRUTTURE CHE NON IMPLICANO UNA
GESTIONE ATTIVA, COME I TAVOLI DA PING PONG. IL CHIOSCO COMMERCIALE SAREBBE POCO, E
SAREBBE POCO DIGNITOSO PER UN COMUNE AFFIDARE AD ESSO I DESTINI DI UN PARCO.
TIZIANA
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Naturalmente se qualcuno ha qualche altra idea da aggiungere -
purché propositiva - è invitato a scrivere il proprio contributo nel modulo qui sotto. |
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